L’Agenzia delle Entrate illustra, con la circ. n.51/E del 06/10/2010, la disciplina delle Cfc, così come modificata dal D.L. n.78/09, in vigore dal 01/07/2009.
L'Agenzia spiega in particolare la regolamentazione dei dividendi provenienti da Paesi a fiscalità privilegiata e le regole applicabili ai "costi da black list"; illustra anche le due esimenti ai fini della disapplicazione della disciplina Cfc:
- il principio del radicamento (lett.a, c.5, art.167, del Tuir), in base al quale il socio residente in Italia deve provare il radicamento della propria partecipata nello Stato estero di insediamento, oltre alla disponibilità in quel luogo, da parte della stessa, di una struttura organizzativa idonea allo svolgimento della propria attività;
- il principio del "tax rate" (lett.a, c.5, art.167, del Tuir), in base al quale l’imposizione effettiva che grava sull’utile ante imposte della Cfc deve essere quantomeno in linea con l’imposizione nazionale, a prescindere dal luogo in cui il reddito si considera prodotto e dalla nazione in cui avviene detta tassazione.